LA GRANDE GUERRA NELLE PAGINE DEL LIBER CHRONICUS
DELLA PARROCCHIA DI PASTURO
Qualsiasi ricostruzione storiografica, che richiede sempre un lavoro di confronto critico delle fonti, si basa sulla documentazione sopravvissuta al trascorrere del tempo: testimonianze dei protagonisti, tradizione letteraria, documenti, resti materiali, nonché fonti iconografiche, cioè immagini, che sono vere e proprie istantanee del flusso della storia, a volte più espressive di qualsiasi scrittura.
Questo discorso vale naturalmente anche per la ricostruzione delle complesse vicende storiche legate alla Prima Guerra Mondiale di cui ricorre quest’anno il centenario dall’entrata dell’Italia in questo conflitto passato alla Storia anche come la Grande Guerra per il gran numero di nazioni e persone coinvolte. Tra i documenti scritti a disposizione (cronache, articoli di giornali, lettere dal fronte ecc.) costituisce una preziosa fonte di informazioni sulla vita della parrocchia di Pasturo durante quegli anni il Liber chronicus o libro Chronicon, una sorta di cronistoria nella quale il parroco annotava gli avvenimenti più importanti nonché le sue considerazioni. A redigerlo in quegli anni fu don Francesco Maroni (Primaluna, 8 settembre 1881 – 22 ottobre 1927), che resse la parrocchia di S. Eusebio dal 4 marzo 1915 al 22 ottobre 1927. Che sia un prete a guidarci nella riscoperta del nostro passato, non deve far specie né dispiacere: con i vantaggi e i rischi di tale posizione, fu di fatto in gran parte la Chiesa, anche nelle sue strutture locali, a conservare e tramandare la memoria di un’intera comunità.
Visto che il momento più bello, nelle storie, è quando il narratore, ritirandosi, lascia la parola ai personaggi - d’incanto, il passato riprende vita, come fosse presente - ascoltiamo dalla viva voce di don Maroni il racconto di quegli anni, uno spaccato della vita religiosa e civile: si intensificano le pratiche religiose (aumentano le Comunioni Pasquali, si prega per la pace, si sale in processione all’oratorio di S. Calimero; di contro vengono sospese tutte le altre consuete processioni come previsto dalle norme vigenti), si prega e si rende omaggio ai propri caduti, si condanna questa guerra come un’inutile strage.
1915
Mese di Maggio
Quest’anno, per la luttuosa circostanza dello scoppio della guerra europea e per la calda esortazione di Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo, fù celebrato il mese di Maggio tanto a Pasturo che a Baiedo, con la Benedizione del SS. Sacramento tutte le sere e con la predica a Pasturo tenuta dal vicario locale, e a Baiedo dal Rev. Coadiutore di Pasturo, D. Carlo De Vignani, e lodevolissima fù la frequenza dei fedeli alla pia pratica mariana. (p. 68)
Funzione propiziatoria
Il 15 Maggio, con l’intervento di un discreto numero di parrocchiani, venne fatta una processione all’oratorio di S. Calimero ai monti per la cessazione dell’immane flagello del conflitto europeo. Vi si cantò la S. Messa, si impartì la Benedizione con la reliquia del Santo e dopo breve sermone di circostanza, ancora processionalmente e col devoto canto di laudi sacre si fè ritorno alla parrocchiale. (p. 69)
Sagra di S. Calimero
Il 25 luglio si celebravano le consuete funzioni nell’oratorio di S. Calimero ai monti, tranne la processione che pel momento tragico che attraversiamo, cioè la guerra mondiale, convenne sospendere, in ossequio alle disposizioni ministeriali e di questa giunta municipale. (p. 70)
Suffragi pro martiri della Patria
Il 22 agosto si celebrò, in chiesa parrocchiale, ufficio solenne pel militare Aliprandi Pietro di Carlo, di Pasturo, deceduto il 2 agosto, nell’ospedale militare di Cividale per gastro interite, febbre tifoidea, e bronco polmonite. Apparteneva al 157a fanteria. È il primo e più giovane soldato pasturese che, nel conflitto europeo, sua vita sacrificò per l’onore e libertà della Patria. Era un caro e bravo giovane, consolazione dei desolati genitori. Ne lesse l’elogio funebre un suo commilitone. Aveva 20 anni.
2°. Il 10 ottobre si celebrò pure ufficio solenne con processione al cimitero e due discorsi funebri, in suffragio del militare Stucchi Ilario di Napoleone, di Pasturo, il quale soccumbette, il 15 settembre, nell’ospedale di Cormons (Gorizia) in seguito a ferite riportate combattendo al fronte e per gastro interite. Aveva 22 anni e apparteneva al 34° fanteria, 15a compagnia.
3°. Il giorno 6 Novembre il soldato Invernizzi Francesco di Gaspare di Pasturo, moriva nell’ospedale da campo, in seguito a grave ferita arma fuoco. È stato sepolto nel cimitero di Vipulzano (Gorizia). Aveva preso parte a molti combattimenti in sul Carso, per la gloria e grandezza d’Italia. Apparteneva al 73a fanteria, 7a compagnia. In questa parrocchia se ne celebrò ufficio funebre il 17 novembre. Era un giovane esemplare.
4°. Il giorno 22 novembre, dopo un mese di febbre tifoidea, moriva con spirito di santa rassegnazione, nell’ospedale militare della Croce Rossa in Treviso, il bravo giovane soldato Bergamini Antonio di Giuseppe, di Pasturo. Era nato in Pasturo li 28 febbraio 1888 – era aggregato alla Croce Rossa – Se ne celebrò, in parrocchia, l’ufficio funebre domenica 12 dicembre, con discorso al cimitero. (pp. 71-72)
1916
2 febbraio. Il M. Rev. Coadiutore locale D. Carlo De Vignani lascia la parrocchia pel servizio militare. Nonostante il diritto alla dispensa, non gli è concessa per falsa attestazione del ex Vicario Spirituale D. Antonio Manzoni. (p. 73)
30 giugno. Comunione generale dei fanciulli per la pace. Fra adulti e ragazzi, circa 300 persone si accostarono ai SS. Sacramenti. (p. 73)
3 settembre. Madonna della Cintura. Non si fece la solita processione dalla casa parrocchiale all’Oratorio di S. Giacomo, perché sospese le processioni in tempo di guerra. Cantò messa il M. Rev. D. Angelo Maroni; predicò il M. Rev. P. Eufrasio Spreafico Barnabita. (p. 74)
1917
2 settembre. Festa della Madonna della Cintura. Non fu fatta la processione, perché tempo di guerra. Predicò il M. Rev. D. Angelo Maroni. (p. 75)
1918
Pasqua. Circa 750. Da notare che molti parrocchiani sono lontani dalla parrocchia pel servizio militare. (p. 77)
A questo punto il Liber chronicus si interrompe e riprende con l’anno 1924, precisamente con la sera del 24 ottobre, quando viene riportata, tratta da un giornale dell’epoca, la cronaca dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti di cui parleremo sul prossimo numero di questo periodico.
Marco Sampietro
IL GRINZONE n.52