Un destino

 

Lumi e capanne

ai bivi

chiamarono i compagni.

 

A te resta

questa che il vento ti disvela

pallida strada nella notte:

alla tua sete

la precipite acqua dei torrenti,

alla persona stanca

l'erba dei pascoli che si rinnova

nello spazio di un sonno.

 

In un suo fuoco assorto

ciascuno degli umani

ad un'unica vita si abbandona.

 

Ma sul lento

tuo andar di fiume che non trova foce,

l'argenteo lume di infinite

vite - delle libere stelle

ora trema:

e se nessuna porta

s'apre alla tua fatica,

se ridato

t'è ad ogni passo il peso del tuo volto,

se è tua

questa che è più di un dolore

gioia di continuare sola

nel limpido deserto dei tuoi monti

 

ora accetti

d'esser poeta.

 

13 febbraio 1935