COMMEMORAZIONE DEL 25 APRILE A PASTURO

 

Quest’anno, noi alunni delle classi terza A e B dell’ICS “San Giovanni Bosco” di Cremeno, siamo stati coinvolti in modo attivo nelle celebrazioni per la festa nazionale del 25 aprile.

Su invito dell’Amministrazione Comunale abbiamo letto alcuni brani tratti dal diario di Aldo Carpi, alternandoci con gli alunni della classe quinta della scuola primaria di Pasturo.

59 25 aprile2Dopo la partecipazione alla Messa, abbiamo preso parte al corteo che si è snodato dalla chiesa fino al Monumento in onore dei Caduti in piazza Vittorio Veneto dove è stata deposta la corona di alloro. A segnare la solennità dell’evento ha contribuito la presenza della banda e del Gruppo Alpini.

Il corteo ha quindi raggiunto Piazza XXV Aprile, dove il sindaco Agostoni ha ricordato come la figura di Aldo Carpi sia profondamente legata a Pasturo: nel 1939 è chiamato dall’avvocato Roberto Pozzi e da sua moglie, Lina Cavagna Sangiuliani, per realizzare due tempere collocate a fianco dell’altare in ricordo della figlia poetessa Antonia, scomparsa l’anno prima.

La figura dell’artista e dell’uomo è stata resa in modo semplice e lineare dalla signora Anna, nipote di Aldo e figlia dello scrittore Pinin Carpi che molti di noi hanno conosciuto leggendone i testi alla scuola elementare.

Dal racconto della nipote è emersa la personalità di Aldo Carpi: insegnante di pittura all’Accademia di Brera, viene denunciato da un collega per aver protetto una ragazza ebrea; arrestato a Mondonico, in Brianza, viene destinato a Gusen, campo satellite di Mauthausen in Austria. Qui l’abilità nel disegno e nella pittura gli salvano la vita: comincia a ritrarre carcerieri, mogli, figlie, fidanzate di nazisti, paesaggi marini e montani solo immaginati e ricordati mentre tutt’intorno è dolore e morte.

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Infrangendo il divieto assoluto di testimoniare quanto avviene, scrive il Diario di Gusen: su carta di fortuna prendono forma le lettere, indirizzate alla moglie Maria, oltre a numerosi disegni che testimoniano in modo inequivocabile l’orrore dei campi di sterminio. Con l’aiuto di un medico, nasconde in un luogo segreto quei fogli che avrebbero potuto costargli la vita e, solo dopo il rientro a Milano, la figlia Giovanna si occupa della trascrizione del diario e il figlio Pinin della pubblicazione.

La nipote ha ricordato come nonno Aldo non parlasse con lei di guerra o delle atrocità viste e subite, forse per lasciarsi l’orrore alle spalle o, come accadde per molti sopravvissuti ai lager, per paura di non essere creduto.

Attraverso Carpi è stato ricordato il sacrificio di tutte le persone che presero parte alla Resistenza per sconfiggere la dittatura e dare vita ad uno stato democratico e siamo orgogliosi di aver dato voce ai suoi scritti che meriterebbero una nuova e più ampia diffusione.

 

                                                                                       Gli alunni di terza media di Pasturo

 

IL GRINZONE n.59