IL PARCO DELLE GRIGNE
Tutti i giornali locali hanno dato ampio risalto alla decisione della Giunta Regionale della Lombardia di approvare il Parco delle Grigne. Per saperne di più abbiamo chiesto un contributo al dr. G.Camozzini, Dirigente Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera.
La legge regionale 30 novembre 1983 n. 86 “Piano regionale delle aree protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi, dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale” prevedeva l’istituzione sul territorio regionale di 26 parchi, dei quali, a venti anni dall’entrata in vigore della normativa, solo 21 risultano istituiti.
A seguito del recente interesse dimostrato dalle Amministrazioni Locali, di concerto con la Regione Lombardia, un significativo passo avanti in materia è stato compiuto con l’approvazione da parte della Giunta Regionale della proposta di legge istitutiva del Parco della “Grigna Settentrionale” (Dgr. 16228 del 62/04). Se negli anni Ottanta, nonostante i tentativi compiuti, la convinzione non pareva ancora sufficientemente radicata a livello comunale, oggi, proprio grazie alla forte determinazione di una parte delle stesse amministrazioni sembra finalmente possibile creare il Parco.
Facile intuire le motivazioni del cambiamento di rotta: se fino a non molto tempo fa la parola “Parco” faceva temere limitazioni forti sulle scelte territoriali, oggi è sinonimo piuttosto di sviluppo sostenibile e conservazione del territorio, di promozione delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali, di salvaguardia e valorizzazione dei valori paesaggistici esistenti, delle testimonianze storiche dell’antropizzazione, ma soprattutto di crescita sociale, economica e culturale delle comunità insediate. La fruizione turistica, culturale, didattica e ricreativa dell’ambiente naturale, che vede nella presenza di un’area protetta un ottimo incentivo, risulta oramai indiscutibilmente una valida opportunità di sviluppo per le aree marginali, per di più improntato sulla difesa della natura e del paesaggio.
Pur essendo un parco “a metà” rispetto all’area geografica individuata dalla l.r. del 1986, includendo otto comuni della Comunità Montana Valsassina – Valvarrone – Val d’Esino e Riviera (Cortenova, Esino Lario, Parlasco, Pasturo, Perledo, Primaluna, Taceno e Varenna), ma non quelli del contiguo versante meridionale, appartenenti alla Comunità Montana Lario Orientale, questa scelta lascia comunque ben sperare per il futuro completamento del progetto.
Il parco, definito “montano” ai sensi dell’articolo 16, comma 1 l.r. 86/83, interessa 5.548 ettari a ridosso del massiccio della Grigna e comprende i due Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) denominati “Grigna Settentrionale – IT2030001” e “Grigna Meridionale – IT2030002”, già individuati con Decreto del Ministro dell’ambiente 3 aprile 2000. La gestione di tutte le realtà di tutela presenti verrà affidata ad un Consorzio, istituito tra la Comunità Montana Valsassina – Valvarrone - Val d’Esino e Riviera ed i Comuni di Cortenova, Esino Lario, Parlasco, Pasturo, Perledo, Primaluna, Taceno, Varenna; in tal modo si potrà garantire l’omogeneità degli interventi sul territorio, evitando di creare apposite istituzioni oltre a quelle già operanti in loco. La Comunità Montana, che con ogni probabilità ne garantirà la gestione amministrativa, dovrebbe diventare anche sede amministrativa.
Il Parco dovrà dotarsi di un Piano territoriale di coordinamento in grado di definire l’articolazione del territorio in zone con diverso regime di tutela, e di un Piano di gestione, ossia di un documento strategico di indirizzo per individuare, coerentemente con le finalità preposte, gli obiettivi e gli interventi prioritari per lo sviluppo sociale ed economico delle comunità che vivono nel parco.
Se, come ci si attende, la Proposta di legge concluderà positivamente l’iter normativo previsto, cioè l’approvazione da parte del Consiglio Regionale, sarà finalmente possibile valorizzare un ambiente così peculiare come quello della Grigna, con una “chance” in più per conservarne le notevoli risorse..
dott. Giacomo Camozzini
IL GRINZONE n.6 (2004)