LA SAGRA SE NE VA
Erano i giorni 20 e 21 agosto 1966, quando la Valsassina, già gremita di villeggianti, si riempiva ulteriormente di turisti e sportivi per la disputa del Gran Premio Ciclistico, prova di preparazione per i mondiali su strada e della Sagra delle Sagre, rassegna mercato dei prodotti tipici locali. Erano due iniziative organizzate dall'Ente Lecchese Manifestazioni, presieduto da Renato Corbetta, con il concorso del Comune di Pasturo, che vedeva sindaco Piero Mazzoleni, dell'Azienda Turistica di Barzio, con il presidente Reale Villa, del Consiglio di Valle, con il presidente Piero Pensa, che era anche sindaco di Esino Lario.
Il Gran Premio Ciclistico Valsassina si disputava su un anello che comprendeva più volte la dura salita del Balisio e che vedeva l'arrivo sul rettilineo di Pasturo, presso l'industria serramenti in legno di Benito Pasquini. La Sagra delle Sagre si svolse in due giorni, ospitata presso i capannoni dell'Azienda di laterizi Rusconi, sempre sulla piana di Pasturo. Il successo fu tale che già l'anno successivo, 1967, la Sagra occupò l'intero arco della settimana di ferragosto, trovando sede nel vasto prato Pigazzi, di Pasturo, a fianco del Pioverna. Venne ripetuto anche il Gran Premio della Valsassina che, nella prima edizione del 1966, aveva visto il solitario trionfo di Felice Gimondi, stella nascente del ciclismo nazionale ed internazione, che vincerà Giro, Tour, Campionato del mondo e tutte le classiche delle due ruote a pedale.
Il Gran Premio della Valsassina ha avuto quattro edizioni, dal '66 al '69; poi motivi di traffico e di sempre più impegnativa organizzazione ne hanno consigliato la sospensione. Era nato grazie all'amicizia del lecchese Renato Corbetta con Fiorenzo Magni, campione del ciclismo epico con Gino Bartali e Fausto Coppi, che nel '66 era commissario della nazionale azzurra per i mondiali. Magni cercava una località tranquilla e verdeggiante di Lombardia per il ritiro collegiale premondiale della sua formazione azzurra. Corbetta suggerì le Terme di Tartavalle, a Taceno, che in quegli anni '60 vivevano una stagione di rilancio e che avevano ospitato la preparazione precampionato dei blucelesti del Lecco, per i campionati in serie A e B. Magni accettò il suggerimento di Corbetta e venne anche decisa l'organizzazione di una prova di preparazione per la prova iridata. Venne predisposta dall'Elma, grazie alla collaborazione dei comuni valsassinesi, ed in particolare dei sindaci di Introbio (il compianto rag. Dolci) e di Pasturo (Piero Mazzoleni).
Furono quattro edizioni di pubblico straripante, richiamato in Valsassina anche in giorno feriale.
Grande pubblico ha sempre frequentato la Sagra delle Sagre di Pasturo che dal 1967 ha visto alzarsi i capannoni nella verde distesa di Prato Pigazzi. Quest'anno si cambia con il nuovo teatro espositivo presso la ex fornace Merlo (detta un tempo anche "dei Matovani") che, essendo oltre il Pioverna, è già in territorio comunale di Barzio, anche se tanti la identificano con la denominazione comunale di Pasturo.
E' un capitolo di storia valligiana che volta pagina, in particolare per Pasturo, il Comune che intuì, con il sostegno dei vari sindaci, dal 1967 in avanti, la valenza positiva di un’iniziativa che valorizzava tutto il lavoro del territorio e ne evidenziava gli aspetti caratteristici, richiamando turisti e visitatori in gran numero, accentuando un aspetto economico ed occupazionale che era già insito in partenza nella manifestazione stessa.
La Sagra delle Sagre, ma anche lo stesso Gran Premio della Valsassina, anche se con solo quatto edizioni, misero subito in evidenza che la valle aveva bisogno di una nuova viabilità, di nuovi collegamenti stradali per guardare avanti nella sua valorizzazione economica e turistica. Quante volte, nei discorsi inaugurali della Sagra delle Sagre di Pasturo, si è chiesto, sottolineato, auspicato la realizzazione di una nuova Lecco-Ballabio di fronte ad un obsoleto e superato tracciato, soprattutto con il serpentone nella vallata del Gerenzone tra Malavedo e Laorca, in territorio comunale di Lecco. La Sagra cambia sede dopo 35 anni e la nuova strada non c'è ancora. Sembra, finalmente in dirittura d'arrivo, come ricorda anche l'orologio segnatempo collocato dal Comune di Ballabio, al termine della salita dell'antico valico detto di Camalolcio e come rammenta pure l'altro maxi tabellone posto in località Ponte Gallina di Laorca dal Comitato SOS.
Il rammentare questo cammino di impegno per la valle che Pasturo ha sostenuto ospitando, soprattutto, la Sagra delle Sagre potrà ulteriormente contribuire a far concludere i lavori dell'attesissima nuova Lecco-Ballabio entro la data indicata dell'anno 2004? E' un auspicio, è una speranza, ricordando quanto fatto in oltre trent'anni di faticoso impegno organizzativo che ha avuto i riconoscimenti di enti pubblici, associazioni imprenditoriali, di categoria e dei tantissimi visitatori nello spazio espositivo di Prato Pigazzi a Pasturo.
Aloisio Bonfanti
IL GRINZONE N.0 (2002)