ACCENDERE I SOGNI

 

Sono un uomo che fa tanti sogni, quando dormo ma… anche da sveglio. Un sogno è ricorrente… provo a raccontarlo.

 

“Mi trovo in compagnia di amici, in giro a scattare fotografie. Nella confusione del sogno non capisco quanti siamo e non vedo visi conosciuti. Però sono consapevole che ci conosciamo tutti. Nel girovagare entriamo in una valle, un po’ buia e stretta. Io sono l’ultimo della fila. Improvvisamente mi ritrovo solo e mi viene il panico… Davanti a me c’è un’unica strada. Cerco di percorrerla più veloce che posso ma non intravvedo i miei amici, neanche in lontananza. Aumenta il panico... La valle si allarga, mi metto a correre e finalmente, ancora spaventato e in affanno, dopo una curva ritrovo tutti i miei compagni fotoamatori, muniti di cavalletti e teleobiettivi, intenti a posizionare i loro attrezzi e a fotografare. Ma qual è il soggetto? Si tratta di un piccolo paese mollemente adagiato alle pendici di una grande montagna. Tutte le case sono tinteggiate in maniera stupenda: abbinamento dei colori impeccabile, suddivisione dei toni studiata con maestria e sensibilità cromatica. Insomma, un’emozione unica! Più lo guardo e più ne resto estasiato… Ho la netta sensazione di conoscerlo. Nella parte bassa del paese scopro una costruzione avveniristica che richiama un dinosauro, circondata dal più spettacolare e futuribile parco giochi per bimbi con attorno una pista di allenamento per chi ama correre e una pista ciclabile per soli bimbi.



Decidiamo di andare a visitare il paese ma, una volta arrivati, è impossibile entrare, per la confusione creata da una miriade di persone indaffarate a tinteggiare gli edifici. All’interno del paese tutte le strade sono occupate da scale, latte di colori e di solventi, pennelli, rulli, spatole... Un formicaio di pittori all’opera. Una cosa mi ha colpito: sulle latte si rincorreva il numero 18/31 (chi gioca al lotto se ne approfitti..).

Mi saluta una persona che mi sembra di conoscere; tutto orgoglioso mi informa che la strana costruzione è un istituto tecnico all’avanguardia che ospita ragazzi provenienti da vari paesi, impegnati nello studio e nella ricerca di soluzioni innovative da applicare in aziende ad alto contenuto tecnologico”.

 

RIFLESSIONI SUL SOGNO:

La cosa più preoccupante, ma allo stesso tempo piacevole per me, è che durante il giorno elaboro il sogno e mi rendo conto all’istante che… ho sognato proprio PASTURO.

Pasturo ha infatti questa unicità: un paese mollemente adagiato alle pendici della Grigna, visibile interamente dall’inizio alla fine. Non solo dalla strada provinciale, ma anche dalla ciclabile, dalla “Spinera” e dalla strada che porta a Barzio. Quindi è osservabile da diverse angolazioni. Provo, da sveglio, a immaginare Pasturo con gli occhi del sogno cioè in maniera pittorica. Ci godo un mondo! 

Con la fotografia e con il programma Photoshop inizio a colorare le case: uso prevalentemente tonalità chiare (colori pastello, sabbia, giallo, beige, avorio) per dare luminosità all’ambiente accostati a tinte più calde come marrone, bordeaux, bronzo o giallo ocra che donano alle case una piacevole sensazione di calore e accoglienza.
Mi piacerebbe proseguire con dei ragazzi volenterosi per ritrovare tutto il paese pittoricamente tinteggiato come nel sogno.

Perché l’edificio presente nel sogno ha la forma del tirannosauro? Forse perché nel mio laboratorio sono venuti molti bambini ad imparare i rudimenti della scultura lignea e tutti volevano scolpire i loro sogni e le loro fantasie. Uno in particolare aveva la passione per i dinosauri e chiedeva se si potevano costruire edifici a forma di tirannosauri, brontosauri ecc.

A ben pensare i sogni non sono da sottovalutare. I sogni forniscono idee, stimolano progetti da sviluppare e possono creare grandi opportunità che a volte diventano realtà. Non bisogna avere paura di essere visionari, perché alla fine non è vero che non si può fare, è solo una questione di scelte. La rigenerazione urbana è possibile senza necessariamente abbattere le tracce del passato. È arte che si appropria delle strade e delle case. Bosa per esempio è un paese della Sardegna, in provincia di Oristano, posizionato come Pasturo e caratterizzato dalle tipiche case colorate dai toni pastello che lo rendono uno dei borghi più belli d’Italia.

Io sono vecchio, ho 82 anni, ma penso alle nuove generazioni… Che cosa lasciamo loro? Questo mio sogno è un piccolo contributo. Io voglio essere un visionario, cioè un uomo libero…

 

                                                                                               Nello


IL GRINZONE n.83