ELENA, LA "RIFUGISTA MUSICISTA"
Il 2022 è stato l’anno dell’inaugurazione del rinnovato Rifugio Elisa, il piccolo gioiello di proprietà del Cai Mandello situato ai piedi del mitico Sasso Cavallo e interessato per poco più di un anno da alcuni lavori di ampliamento e ristrutturazione. La scorsa estate noi della troupe di Itinerari, la storica trasmissione di Unica Tv, siamo saliti all’Elisa proprio per la sua riapertura, occasione anche per ritrovare Elena, la “rifugista musicista”, come ci piace chiamarla.
Un giorno speciale andava festeggiato presentando un itinerario altrettanto speciale, forse perché sconosciuto ai più, ragione per cui abbiamo snobbato la classica salita da Rongio (Mandello), optando per la più spettacolare ascesa dal lato valsassinese (forse anche per celebrare la residenza Pasturese della rifugista?) che da Balisio porta al rifugio passando per L’Alpe Campione e il Buco di Grigna.
La ristrutturazione ha portato all’ampliamento del rifugio, grazie a importanti lavori di sbancamento del terreno che hanno consentito di ricavare una nuova ala dell’edificio destinata ad accogliere una spaziosa cucina per la felicità e la comodità di Elena.
“Ora posso contare su una cucina più grande, con molti più piani di appoggio che mi permetteranno di potermi dedicare ai primi piatti, che io prediligo, preparando la pasta fatta in casa, tagliatelle e pizzoccheri” ci ha confidato la rifugista.
Ma non solo. Oggi la sala da pranzo è più grande e può contare molti più posti a sedere, che si aggiungono quindi ai tavoli all’aperto.
Dalla riapertura del nuovo rifugio Elisa è stato un via vai di escursionisti sempre in crescendo, sorpresi e felici per il nuovo look.
“Oggi il rifugio è molto più curato nei dettagli: ciò che volevo comunicare alle persone era proprio l’accoglienza, il sentirsi a casa. Penso che finalmente posso dire di avere raggiunto l’obiettivo, senza aver dovuto rinunciare per forza alle caratteristiche tipiche di questo luogo di rifugio alpino, e alla buona” ha aggiunto Elena ai nostri microfoni.
Ai nostri occhi l’Elisa rimane sempre una piccola bomboniera posizionata nel cuore delle Grigne con vista privilegiata sulle pareti del Sasso Cavallo e sul lago, perché le attività di ampliamento e ristrutturazione volute dal Cai di Mandello sono state eseguite nel rispetto delle caratteristiche originali. E pure i lavori fatti hanno fedelmente rispecchiato la natura e lo spirito di questo luogo e della montagna in generale, perché accanto a muratori e professionisti hanno coinvolto anche diversi volontari, mandellesi e non. Tutti si sono dati da fare nei mesi della chiusura, in nome dell’amore per questi luoghi e dell’amicizia, molte volte sacrificando giorni di ferie, per essere ripagati dalla bellezza dello stare insieme e dalla voglia di fare bene. C’era da pitturare, montare la cucina nuova, sistemare i tavoli e le sedie, costruire il bancone della sala da pranzo. Ognuno ha fatto la sua parte e il rifugio ha potuto riaprire in tempi record.
Oggi chi sale all’Elisa può trovare il sorriso di Elena, che ha improntato la sua gestione su una parola: l’amicizia e l’accoglienza per l’appunto.
Da musicista professionista, è riuscita a reinventarsi facendo diventare un lavoro il suo amore per la montagna, coniugandolo con la passione per la musica. Il violino l’ha sempre con sé trasformando le Grigne in palcoscenico naturale e privilegiato per i suoi concerti d’alta quota.
Ricordiamo il giorno della nostra salita all’Elisa per le nostre riprese, sempre con molto piacere. Era fine giugno e ci imbattemmo in un bellissimo concerto di quartetto d’Archi al femminile. Due violini, una viola e un violoncello. Bello anche solo apprezzare la fatica fatta da queste quattro ragazze per portare gli strumenti in spalla da Mandello fino a lì per tre ore di sentiero e quasi mille metri di dislivello. Mozart, Bach, fino alle passionali suonate di Tango.
La storia, la musica, la bellezza, la fatica, la tenacia; ora anche la modernità. Tutto questo è il Rifugio Elisa. E qui Elena sale anche in inverno, quando i tramonti si fanno ancora più belli che in estate.
Alessandro Rigamonti
IL GRINZONE n.81