CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
STAZIONE DI SOCCORSO VALSASSINA/VALVARRONE
40^ di fondazione
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è un servizio di pubblica utilità.
È sezione nazionale del Club Alpino Italiano e opera in piena autonomia collaborando con gli enti regionali di soccorso sanitario (AREU) e come struttura operativa del Servizio Nazionale di Protezione Civile.
Il Soccorso Alpino trae origine dallo spirito di solidarietà delle genti di montagna, ma si sviluppa in modo organizzato soltanto in tempi moderni con la crescita della frequentazione della montagna a scopo turistico, sportivo o ricreativo.
L’attuale struttura del CNSAS nasce ufficialmente il 12 dicembre 1954, quando il Club Alpino Italiano (CAI), la più antica associazione di alpinisti d'Italia, istituisce il Corpo di Soccorso Alpino (CSA).
Tra i promotori dell'iniziativa ci furono il trentino Scipio Stenico (medico) e l'allora presidente generale del CAI, Bartolomeo Figari.
Nel lecchese il Soccorso Alpino nasce ufficialmente nel 1964, dieci anni dopo da quello nazionale. Fino a quella data il soccorso era affidato al gruppo alpinistico Ragni della Grignetta che con i suoi soci assicuravano il soccorso sulle nostre montagne.
Negli stessi anni, in Valsassina e Valvarrone, nascono le Stazioni di Soccorso di Barzio e di Premana. La zona bassa verso il lago e Colico è presa in carico dalla squadra di Dervio inquadrata nell’allora Stazione di Soccorso di Mandello del Lario. Quest’ultima è stata ufficialmente la prima Stazione di Soccorso a nascere nel Lecchese.
Dopo circa 20 anni, arriviamo quindi al 1983, l’allora Presidente del Soccorso Alpino Lombardo Daniele CHIAPPA e il Capo Stazione di Premana Bebo FAZZINI (due persone e alpinisti molto carismatici) prendono la decisione di unificare le Stazioni di Soccorso della Valsassina annettendo anche la squadra di Dervio. Nasce così la Stazione di Soccorso Valsassina e Valvarrone, con il primo Capo Stazione Bebo FAZZINI di Premana.
Racconti recenti di Bebo narrano che 40 anni fa unire tre realtà diverse di soccorso e abbattere i campanilismi non è stato per nulla facile. Per Daniele la riuscita del progetto di unificazione è stata più difficile della salita al Cerro Torre conquistato nel 1974…
La Stazione di Soccorso Valsassina e Valvarrone, inizia invece a crescere e ad ottenere ottimi risultati in termini di uomini e attrezzature, sempre supportati da enti pubblici ma soprattutto dai privati del territorio, sempre attenti e generosi con l’associazione.
I successivi Capi Stazione del sodalizio sono stati in ordine: Rino COSTADONI (di Barzio), Fabio POZZONI (di Barzio), Carlo NOGARA (di Bellano), Vincenzo VOLPE (di Pasturo), Fabio PARUZZI (di Dervio) e Alessandro SPADA (di Pasturo).
Attualmente, la Stazione di Soccorso Alpino Valsassina e Valvarrone inquadrata nella XIX Delegazione Lariana del servizio Regionale Lombardo, conta ben 71 tecnici di soccorso, con la presenza di 6 donne. Quattro le Guide Alpine, 3 medici e 3 infermieri professionali. Molto bassa l’età media dei Volontari che risulta sotto la soglia dei 40 anni.
La sede della Stazione di Soccorso si trova in Via Fornace Merlo nel comune di Barzio presso “Villa Merlo”, ed ha a disposizione un ampio garage per il ricovero di mezzi e di materiale alpinistico specifico per il soccorso ed una bella sala riunioni allestita circa 5 anni fa dagli stessi volontari.
I tecnici della Stazione di Soccorso residenti in Pasturo sono sei: Sara Bolgè, Mara Pelanconi Eugenio Galbani, Tita Gianola, Alessandro Spada e Vincenzo Volpe.
I numeri sulla composizione della squadra sono molto positivi: infatti la Stazione Valsassina/Valvarrone risulta la più numerosa della Lombardia. Purtroppo non sono altrettanto positivi i dati statistici per quanto riguarda il numero di interventi. Questi ultimi sono molto elevati, circa 130/140 ogni anno, e purtroppo circa 15 appassionati di montagna ogni anno perdono la vita sul nostro territorio.
Il futuro della squadra del Soccorso Alpino Valsassina/Valvarrone non può che essere positivo. Molti giovani si stanno avvicinando al nostro mondo. Sono curiosi di conoscere quello che facciamo e di capire perché nel gruppo esiste tutto questo entusiasmo.
Una frase celebre sul mondo del volontariato cita: “fare del buon e sano Volontariato fa bene al fisico e al cuore”; io personalmente aggiungerei: “fa bene anche alla famiglia…” dato che molto spesso siamo fuori casa ci sono meno possibilità per litigare con il coniuge…
Alessandro Spada
IL GRINZONE n.85