VILLA PASTURO… in Argentina
Quando gli emigrati ricordavano il paese d’origine
Tutto è cominciato il 28 dicembre scorso da una mail di Pierfranco Mastalli che Guido mi ha inviato con la classica domanda: “Riusciamo a saperne di più?”
Ciao. Mi sono "imbattuto" in Eugenio Alejandro Cardini, un fotografo argentino di origine italiana (nato a Buenos Aires 1879 – deceduto 1962). Madre Juana Airoldi, moglie Maria Magdalena Malugani. A Mar del Plata aveva una residenza chiamata "Villa Pasturo". Sai qualche cosa di questa storia? Grazie Auguri. Ciao Pierfranco Mastalli
La mia ricerca è iniziata dalla biografia del Cardini.
Nato a Buenos Aires (Argentina) nel 1879, da genitori italiani che avevano una fabbrica di mobili, Eugenio era un autodidatta appassionato di fotografia.
Pioniere del cinema, nel 1897 va a Parigi dove acquisita un apparecchio reversibile Lumière per la ripresa e la proiezione dei filmati, il settimo venduto dagli inventori francesi (i fratelli Lumière). Durante lo stesso viaggio, il 21 novembre 1897, si reca a Lecco dove filma un gruppo di famigliari che camminano sorridenti guardando l’obiettivo.
A Mar del Plata (città in provincia di Buenos Aires) la famiglia Cardini aveva una casa a San Luis 2061, chiamata “Villa Pasturo”, costruita dall’architetto Julián García Núñez nel 1911, su richiesta di Juana Airoldi Cardini (sua madre). Purtroppo la villa fu demolita negli anni '70 per costruire un nuovo quartiere. Il cancello d'ingresso, in stile art decò altamente espressiva, è stato salvato dall’industriale italiano Ricardo Gamalero e può essere visto ancora in perfette condizioni nella "House", uno studio e galleria di pittura in Rawson 2250, Mar del Plata.
Ho riportato questi due stralci della biografia perchè attinenti alla mia ricerca, che ho tentato di approfondire ponendomi le seguenti domande:
1. Perchè Cardini da Parigi viene a Lecco a filmare i famigliari?
Non so se la sua famiglia provenisse da Lecco, ma senz’altro i parenti della Mamma (Juana Airoldi) e della moglie (Maria Magdalena Malugani) erano originari di questa città o del circondario. Probabilmente voleva riportare in Argentina le loro immagini filmate; ma li conosceva già oppure li ha conosciuti in quella occasione?
2. Perchè la casa in Argentina era stata chiamata “Villa Pasturo”?
Ho subito pensato al nostro paese, ma ho anche controllato se, in spagnolo, la parola pasturo avesse qualche significato; non trovandone, mi sono chiesto se qualche parente di Giovanna Airoldi, magari la mamma, fosse originaria di Pasturo. Dopo varie ricerche in internet, senza alcun risultato, il mese scorso trovo un sito con l’indicazione di un albero genealogico dove, oltre ai dati di Eugenio Alessandro e a quelli dei genitori, vengono citati anche i nonni e, sorpresa!, i nonni materni sono Carlo Airoldi e Mariana Ticozzi, di cui non viene citata nè la data nè il luogo di nascita. Non è stato un problema, Ticozzi vuol dire Pasturo...
Così sono andato a controllare nell’archivio parrocchiale col seguente risultato:
Ticozzi Maria Anna, nata a Pasturo il 28 giugno 1830, battezzata dal Parroco don Luigi Corti nella chiesa di S. Eusebio in Pasturo il 30 giugno 1830 alle ore 2 pomeridiane.
Figlia di Ignazio Ticozzi e Giovanna Ticozzi abitanti a Pasturo. Padrino: Simone Ticozzi fu Giovanni Antonio, possidente abitante a Pasturo. Madrina: Elisabetta Manzoni di Pietro di Morterone, abitante a san Giovanni alla Castagna in casa del signor Parroco.
Il 9 aprile 1850 Ticozzi Maria Anna sposa, nella chiesa di S. Eusebio in Pasturo, Airoldi Carlo, fu Giuseppe Antonio, nato il 17 ottobre 1826 a Rancio ed ivi domiciliato, nubile, cattolico, fabbro ferraio. Il matrimonio è celebrato dal Parroco don Giovanni Panzeri.
E’ bello pensare che, pur costretti ad emigrare alla ricerca di un lavoro, i nostri concittadini mantenevano il ricordo e la nostalgia del loro paese, anche con la riproposizione dello stesso nome alla loro nuova casa. Altrettanto suggestiva è l’ipotesi che a Villa Pasturo si ritrovassero più persone che condividevano le stesse origini o le stesse nostalgie …
Gigi
IL GRINZONE n.48