Baumgartner



Paul Auster (Newark, New Jersey, 1947) è uno dei grandi scrittori statunitensi, dei quali ci si è già occupati in questa rubrica. 
Baumgartner è la sua ultima opera, pubblicata fresca, fresca in Italia nello scorso mese di novembre.

Curioso il nome del protagonista, che combina il tedesco baum (albero) con l’inglese garden (giardino).
Baumgartner insegna a Princeton, prestigiosa università americana, ormai come professore emerito, ed è autore di numerosi testi di filosofia, estetica e politica; da dieci anni è vedovo inconsolabile di Anna, anch’essa accademica, traduttrice e poetessa affermata.

Da topo di biblioteca, è condannato a scrivere anche di argomenti strampalati, ma è anche costretto a misurarsi con gli impicci e gli impacci della vita comune, affrontandoli tuttavia con una buona dose di ironia e di sano umorismo, che lo mettono in contatto con persone bizzarre, ma profondamente umane.

Un giorno squilla il telefono rosso di sua moglie, staccato da quando, dieci anni prima, è morta tragicamente, travolta da un cavallone dell’oceano; è proprio lei e… sogno?... dormiveglia?... pazzia? gli rivela che si trova in una terra di mezzo tra il mondo e l’aldilà, bloccata da una incoercibile nostalgia del marito.

Per mantenerla in questo paradossale stato di coscienza, Baumgartner sarà costretto a continuare a vivere, perché “il vivo può mantenere il morto in una specie di limbo provvisorio tra la vita e la non-vita”.

Come si comporterà dunque Baumgartnet? Seguendo una logica ineccepibile, avrà una relazione sentimentale senza sbocchi con una vecchia amica e vivrà numerose altre vicende imprevedibili, alcune paradossali, che non rivelo, per lasciare al lettore il piacere della scoperta.

Baumgartner è solo un parziale “alter ego” dell’autore, la cui biografia è anche segnata da esperienze tragiche, che fanno pensare a Giobbe.

Per chi si innamorasse della scrittura di Auster, cosa non impossibile, suggerisco altri due titoli: “4321” e “Leviatano”, sempre da Einaudi.

 

                                                                                                                 Carlo Amanti


Indicazioni bibliografiche:

Paul Auster, Baumgartner, Einaudi.



IL GRINZONE n.85