La svastica sul sole



Che cosa sarebbe successo se Berlino, non Washington, avesse vinto la seconda guerra mondiale?

Questa è l’ipotesi che sta alla base del romanzo “LA SVASTICA SUL SOLE”, dello scrittore americano Philip K. Dick.

L’autore non intende in nessun modo offrire al lettore un quadro onnicomprensivo e particolareggiato di un mondo ucronico, dominato dai nazisti e dai loro alleati giapponesi. Nello scenario immaginato da Dick, gli Stati Uniti sono ridotti ad una specie di terzo mondo, soggiogato al Giappone (ad occidente) e alla Germania nazista (ad oriente).

Risulta curioso il fatto che la dominazione giapponese sugli Stati americani del Pacifico viene descritta come più civile ed umana rispetto a quella ottusa e feroce dei nazisti. In un’America umiliata e sconfitta, l’unico antidoto per alcuni patrioti diviene la lettura di un libro semiclandestino “La cavalletta non si alzerà più”, nel quale il mondo immaginario descritto è, in un gioco di specchi, quello reale di una Germania e di un Giappone sconfitti.

L’autore sembra suggerirci che soltanto con i libri possiamo guardare alla realtà, sia nel bene che nel male, con occhi aperti e nuovi, per lacerare il velo dell’inganno di ogni propaganda.

La speranza di salvezza si riassume nella parola “RIPENT” (Pentiti!), con cui devono fare i conti i personaggi positivi del romanzo: Tagomi, Baynes, Frank, Juliana Frink. Ciascuno dovrà cercare la strada che conduce al metaforico Castello, in cui lo scrittore Hawthorn Abendsen, autore del romanzo clandestino, resiste all’Impero del male.

I conquistatori giapponesi sono invasi da una autentica mania di collezionare falsi reperti artistici americani, per i quali è nata un’industria del falso; accanto però a questa paccottiglia, appaiono delicate forme metalliche, a rappresentare il risorgere di un’arte autenticamente americana, debole ma estrema resistenza alla dittatura ed alle pratiche di sterminio. Emblematica è al riguardo la vicenda del giapponese Tagomi, il quale, attraverso uno di questi modesti gioielli, riesce a salvare un ebreo americano dalla deportazione in Europa.

Insomma un libro che, spero, sarà apprezzato dai lettori appassionati di “science-fiction”.

                        

                                                                                                            Carlo Amanti

 


Indicazioni bibliografiche:

Philip K. Dick, La svastica sul sole, Fanucci editore, pg. 318.


IL GRINZONE n. 66