Virus sovrano
Avevo in mente, come proposta di lettura per il periodo estivo, un libro leggero e divertente, come antidoto a tre mesi di “internamento”, quando mi é capitato tra le mani il libretto (89 pagine) di Donatella Di Cesare “Virus sovrano?”; l’eccezionalità del momento mi ha fatto cambiare idea.
Conosco l’autrice, insegnante di filosofia teoretica, collabolatrice di molte testate, riviste e siti sia italiani che internazionali, non certo interessata all’instant book.
La quarta di copertina specifica in modo riassuntivo il contenuto del saggio: “Il virus imprevisto ha sospeso l’inevitabile del sempreuguale, ha interrotto una crescita divenuta nel frattempo un’escrescenza incontrollabile, senza misura e senza fini. Ogni crisi contiene la possibilità del riscatto. Il segnale sarà avvertito?”.
Intanto il virus è senza dubbio sovrano, con buona pace di ogni forma di sovranismo, in quanto ha reso palese che la guerra degli stati nazionali contro i migranti, nella logica immunitaria dell’esclusione, appare oggi in tutta la sua ridicola crudezza; nulla infatti ci ha preservato dal coronavirus, neppure i muri patriottici o le frontiere boriose e violente dei sovranisti. La pandemia globale ha mostrato in modo inequivocabile l’impossibilità di salvarsi, se non con l’aiuto reciproco.
Ancora, è apparso finalmente ridicolo a tutti ciò che da tempo andavano predicando i terrapiattisti e quelli che… uno vale uno; mai, come in questi ultimi mesi, sono stati rivalutati i “professoroni”, forse, anzi sicuramente, troppo. L’emergenza del coronavirus inoltre ha riportato all’attenzione generale l’annoso problema del rapporto tra politica e scienza: se é doveroso ricorrere al parere degli esperti, é rischioso e sbagliato lasciare loro l’ultima parola.
Curiosamente, da tre mesi a questa parte si é ripreso a parlare di “stato di eccezione”, in genere alquanto a sproposito, rispolverando a capocchia Carl Schmitt e, come spesso succede in Italia, buttandola in politica e prendendo a pretesto l’acronimo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), di cui prima pochi conoscevano il significato. Al contrario l’autrice del libro propone alla riflessione il concetto di “democrazia immunitaria” nei paesi occidentali, un sistema che include ed esclude, in funzione già da tempo, ma che il coronavirus ha più apertamente evidenziato, rendendo eclatante la disparità tra protetti ed indifesi, contro ogni idea di giustizia. Tale modello si può sintetizzare nella formula “Noli me tangere”, non toccarmi, curati soltanto della mia sicurezza; è questo ciò che il cittadino chiede allo Stato. La condizione di immunità é riservata agli uni, i protetti, i preservati, i garantiti e negata agli altri, gli esposti, i reietti, gli abbandonati, le scorie, quelli che Papa Francesco definisce da tempo “gli scarti”. Il distanziamento sociale è fissato per decreto: il corpo contagiato, contagioso, contagiabile esige ed impone di vivere e di lavorare “da remoto”.
La democrazia immunitaria implica una governance fondata sulla “fobocrazia”, cioé sul potere della paura, esercitato attraverso l’emergenza sistematica, l’allarme prolungato, il timore che trasmette ansia e fomenta odio. Contrarietà, frustrazione, disagio scandiscono la quotidianità. La pandemia è anche un’emergenza psichica, che provoca effetti deleteri, basti pensare al dramma dei suicidi ed alla violenza sulle donne Il pericolo del contagio porta peraltro ed inevitabilmente con sé il rischio di misure repressive ed autoritarie, nonché la richiesta di alcuni governi dei pieni poteri. La stessa Europa, quando era il focolaio e l’epicentro della pandemia, ha chiuso le frontiere agli stranieri. Pure in questo caso niente di nuovo sotto il sole, se é vero che, anche prima dell’epidemia, qualcuno i pieni poteri li aveva richiesti in Italia.
Non diverso scenario per le cassandre complottiste: il coronavirus é un incredibile inganno, il Grande Nemico, un’arma batteriologica, una macchinazione delle lobby farmaceutiche, una grande menzogna, orchestrata dai poteri forti e finanziata dai vari Bill Gates e Soros, comunque un virus straniero. Le fake news galoppano inarrestabili. Quanto più il nemico é metafisicamente astratto, come le élites, la casta, il governo mondiale, tanto più fa paura e suscita odio. Insomma il complotto del contagio o il contagio del complotto, a scelta!
Come una cartina di tornasole, il virus ha anche messo a fuoco il rapporto complicato con i dispositivi digitali: da un lato gli aspetti indiscutibilmente positivi, per esempio la possibilità di contatti virtuali, l’informazione, il lavoro e la scuola “da lontano” (seppure con tutte le perplessità relative); dall’altro il grosso rischio del controllo digitale e quindi di essere seguiti, spiati nell’intimità, vigilati e giudicati persino nelle pratiche sanitarie.
Infine, l’epidemia ha comportato decisioni drammatiche per coloro che hanno avuto il terribile compito, in base all’etica clinica, di stabilire chi avesse più speranze di vita, per l’uso dei respiratori, strumenti dimostratisi assolutamente insufficienti. Sono affiorati gli effetti disastrosi sulla sanità pubblica delle politiche neoliberiste, che hanno privilegiato il profitto privato a scapito della salute dei cittadini. Forse le immagini più tragiche del covid 19 resteranno, per noi Italiani, quelle della lunga colonna di mezzi militari, con le bare dei defunti, in partenza dal cimitero di Bergamo verso altre città per la cremazione, ma analoghe scene spettrali ci sono arrivate da tutto il mondo. Viene cancellata dal virus una intera generazione, quella che era custode della memoria, privata persino del rito collettivo del commiato.
A mo’ di conclusione, potremo raccontare da sopravissuti (speriamo!) quell’evento epocale che abbiamo vissuto, senza la presunzione di aver fatto l’esperienza di una guerra, ma con la certezza che l’indennità non salva e che occorre proteggersi dal fantasma della immunizzazione totale. Si sente ripetere che dopo il coronavirus niente più sarà come prima. Nel dubbio, ai posteri l’ardua sentenza e a noi la piccola speranza che il futuro sia migliore per i nosti figli.
Carlo Amanti
Indicazioni bibliografiche:
Donatella Di Cesare, Virus sovrano, in edicola con La Repubblica e L’Espresso a partire dal 23 maggio (a 8,90 € in più). Il volume è anche disponibile in eBook su tutte le piattaforme on line a 5,99 €, edito da Bollati Boringhieri, che manda in libreria la versione cartacea il 4 giugno a 9 €.
IL GRINZONE n.71