Racconti fantastici



Durante quest’estate, trovandomi in una particolare ed involontaria situazione, ho avuto molto più tempo del solito a disposizione da dedicare alla lettura.

Tra i tanti libri, mi è casualmente capitata tra le mani una raccolta di racconti di Théophile Gautier, autore del quale avevo letto in gioventù il romanzo “Capitan Fracassa”.

Gautier è uno dei grandi scrittori francesi dell’Ottocento, maestro indiscusso, con Hoffmann, della letteratura fantastica romantica; la sua opera tocca i generi più diversi, dalla poesia al romanzo, dal racconto breve a quello di viaggio, dal teatro e dal balletto all’attività critica; è stato molto apprezzato dai colleghi, tanto che Baudelaire gli ha dedicato la raccolta “I fiori del male”. Alcuni racconti occupano poche pagine, come “La caffettiera” o “La pipa di oppio”, altri sono a tutti gli effetti romanzi brevi, “Avatar” o “Jettatura”.

Via via incontriamo oggetti che si animano, ritratti che escono dalle cornici, arazzi che prendono vita, situazioni indistinte tra sogno e veglia, visioni distorte da sostanze psicotrope, viaggi nello spazio e nel tempo lontani, mesmerismo e reincarnazioni.

Nel variare dei temi una presenza rimane costante, quella femminile: tutti i racconti hanno al centro una figura, anzi un corpo di donna; questo culto della fisicità ha in Gautier qualcosa di ossessivo e contrasta nettamente con l’idea comunemente diffusa della donna romantica.

La lingua è rarefatta e si propone di emulare verbalmente la pittura e la scultura, anche attraverso una raffinata ricercatezza lessicale.

Per entrare subito nel clima del libro, consiglierei il lettore di cominciare dal racconto breve “Il piede della mummia”; spero e credo che possa essere un piccolo, ma utile antidoto all’ansiogeno “spirito del tempo”.

 

                                                                                                 Carlo Amanti


Indicazioni bibliografiche

Gautier, Racconti fantastici, Garzanti.



IL GRINZONE n.73