RICORDI DI UNA MAESTRA

 

Valsecchi Maria, origini bergamasche - è nata nel 1922 ad Erve, allora in provincia di Bergamo – ma valsassinese a tutti gli effetti perché dal 1949 risiede a Pasturo, anche se, in questi ultimi anni trascorre la stagione invernale a Galbiate, dove vive il figlio Bruno. La incontro nella sua casa di Pasturo.

Nel soggiorno fra i soprammobili c’è uno scarpone di ferro (“L’ha fatto e me l’ha donato Renzo Mazzoleni, il marito della mia collega Licia” mi dice) e appesi alla parete due quadri col ritratto dei due figli, dipinti da Giancarlo Vitali.

Ad Erve la famiglia aveva un panificio col negozio.

 

Questo ha a che fare col suo matrimonio ?

Arturo faceva il rappresentante di generi alimentari e quindi passava anche nel nostro negozio ed è così che ho conosciuto il mio futuro marito; abbiamo cominciato a parlarci e ci siamo sposati nel 1949.

 

Lavorava anche lei nel negozio ?

Come si usava allora aiutavo i miei nel negozio quando ero in casa ma già da sei anni, terminati gli studi, facevo la maestra: prima a Pontida, negli anni della guerra, poi in Val Imagna a Brumano. Ricordo che un anno c’era così tanta neve che sono riuscita a tornare a casa solo a Natale e Pasqua.

 


Anche da sposata non è andata in un paese privo di neve …

E’ stato per me un cambiamento notevole; la famiglia di mio marito aveva anch’essa un negozio e un ristorante con pensione, per cui c’era comunque da darsi da fare per aiutare. A Pasturo ho avuto il trasferimento anche come insegnante ed ho iniziato a Baiedo dove per nove anni ho sempre avuto la IV elementare (le altre classi erano tutte a Pasturo).

Anche il tragitto Pasturo - Baiedo e ritorno, sempre a piedi, avveniva spesso sotto la neve, ma anche con la compagnia di diversi alunni. Ricordi quando anche tu venivi a Baiedo ? eri un po’ chiacchierone …

 

Come posso non ricordare? Anche se adesso molti mi dicono che parlo poco …

Allora hai seguito i miei consigli …

 

Quali sono alcuni ricordi significativi di quel periodo ?

Molti bambini per venire a scuola dovevano fare dei lunghi percorsi perché scendevano dalle baite ai monti. L’allora Direttore Pozzi mi diceva: “Questi ragazzi dovete promuoverli non per quello che sanno, ma per i sacrifici che fanno per venire a scuola”. Ricordo varie generazioni di Pasturesi. Nei miei trent’anni di scuola a Pasturo, fino al 1979, ho avuto come alunni sia i genitori che i figli, per cui mi capitava di chiamare il figlio o la figlia col nome del papà o della mamma … Danila Ticozzi ed il figlio Celso; Adriano Agostoni ed il figlio Gabriele …

Tornando alla mia famiglia: ho avuto due figli, Enrico nato nel 1950 e Bruno nato nel ’53: ricordo che quando mi spostavo nel paese con la carrozzella si faceva fatica perché nelle strade c’erano i ciottoli, poi finalmente il Comune ha deciso di asfaltare le strade, ma quest’anno hanno messo ancora i ciottoli! Belli ma scomodi per camminare …

Enrico ha frequentato le Commerciali mentre Bruno ha conseguito il diploma in Ragioneria. Purtroppo poi Enrico a 19 anni non ha superato un violento attacco d’asma …

Viene spontaneo guardare i due ritratti alla parete ...

Giancarlo Vitali ha eseguito il ritratto di Bruno quando stava dipingendo la Chiesa di Pasturo. Dopo la morte di Enrico, su mia richiesta, don Tullio ha portato al pittore una fotografia di mio figlio e Vitali ha accettato di farne il ritratto. Sono proprio belli …

C’è ancora molta commozione e tristezza mentre la maestra (perché per noi è sempre tale) mi racconta questi episodi.

 

Ha conosciuto diverse persone del paese: ne ricorda qualcuna in particolare ?

Il dottor Magni: dopo l’ambulatorio che aveva qui vicino passava spesso anche da casa nostra e quando iniziava a chiacchierare non si ricordava di andare a casa …

La maestra Bambina, con cui ero molto amica oltre che per un periodo anche collega: una persona intelligente, volitiva, caritatevole senza ostentazione; si informava delle persone che avevano bisogno e per Natale si ricordava sempre di loro …

Don Tullio: quando veniva in classe diceva ai bambini: “Quando parlate con me, fate silenzio”, e in effetti c’era sempre silenzio ed attenzione …

Le mie colleghe, Licia Mazzoleni, Fausta Invernizzi, Anna Bonasio, Verginia Mazzoleni e negli ultimi miei anni di insegnamento anche Mariuccia Colombo …

 

In fondo la scuola è sempre stata il suo “mondo” …

In effetti anche il calendario per me era quello scolastico; mi capita ancora, se ad esempio in novembre devo parlare di un episodio accaduto in aprile, di dire ‘l’anno scorso’ confondendo a volte l’interlocutore …

Come scuola una volta partecipavamo più di ora alla vita del paese: come non ricordare le manifestazioni e i cortei del 4 novembre e del 25 aprile oppure la festa degli alberi quando andavamo sulla Rocca …

Ho ricordi vivissimi di alcuni alunni di cui apprezzavo le doti e notavo anche alcuni difetti: mi capita di osservare, adesso che li incontro da adulti, che hanno saputo mettere a frutto alcune di quelle doti; come pure capita di riscontrare ancora, magari accentuati o mitigati, i difetti di altri. Di tanto in tanto penso anche ad alcuni episodi, la maggior parte positivi ma non tutti: una volta ho scritto una nota sul quaderno di un alunno che non portava mai i compiti e la famiglia, risentita per l’osservazione, sempre sul quaderno prima di firmare ha scritto: “Gente perbene pensa ai fatti suoi”.

Quando ci siamo trasferiti nella scuola nuova (prima le aule erano nell’attuale municipio) mi sono impegnata, assieme ad altri fra cui l’Angela di Baiedo, a promuovere la Biblioteca Comunale: abbiamo utilizzato i libri del ‘Centro di Lettura’, altri donati dalla maestra Bambina, alcuni che avevo anch’io ed infine un buon numero acquistati dal Comune, che ha pure fornito gli scaffali ed una scrivania. Sono contenta che poi la Biblioteca si è consolidata e, grazie alla signora Carla, funziona ancora.

Grazie maestra.      

                                                                                     Guido


IL GRINZONE n.33