PERDERSI O RITROVARSI ?
Ventiquattro giorni per visitare e conoscere la Mongolia sono davvero troppo pochi!
Eppure sono stati sufficienti per entrare in contatto diretto con quella che è l'essenza di questo paese: una terra spontanea, trasparente e incontaminata dove fortunatamente il turismo di massa non si è ancora radicato.
È la natura, è il cielo infinito, è l'immensità, che regnano sovrani.
Sono i gesti di rispetto della gente, sono i sorrisi dei bambini, sono i volti segnati delle donne anziane, sono gli uomini a cavallo che galoppano nella steppa, che ti colpiscono dritto al cuore.
E poi le mucche, gli yak, i cavalli, le capre, le pecore che si muovono con leggerezza in totale libertà.
Ed ancora le dune di sabbia, le montagne di roccia con i monasteri buddisti e con i cumuli di sassi tempestati di sciarpe azzurre svolazzanti, simbolo di pratiche sciamaniche.
Ed infine…. Ulan Baatar, la capitale della Mongolia, dove non mancano banche, negozi, ristoranti e dove il traffico domina la vita delle persone e per attraversare la strada devi avere dieci occhi!
Ma è tanto, tanto di più, la Mongolia!
E trovare le parole per raccontarlo è ancora più improbabile che pensare di tornarci.
Miriam
IL GRINZONE n. 40