Diario. 1941-1943
Il “Diario” di Etty Hillesum è, insieme con quello di Anna Frank, una delle testimonianze più significative della persecuzione degli Ebrei durante la IIa guerra mondiale.
Etty Hillesum nasce a Middelburg, in Olanda, il 15 gennaio del 1914, da famiglia ebrea benestante.
Provvista du un’intelligenza brillante, come i due fratelli Misha e Jaap, ha una passione intensa per la lettura e la filosofia.
Si laurea in giurisprudenza, si iscrive alla facoltà di lingue slave e intraprende lo studio della psicologia, ma lo scoppio della guerra e l’occupazione nazista dell’Olanda nel 1940 cambiano radicalmente la sua vita.
Da domenica 9 marzo 1941 al 12 ottobre 1942 tiene un diario personale; dal campo di smistamento “Durchgangslager” di Westerbork, dove Etty decide di andare di sua spontanea volontà, invia le sue ultime poche lettere agli amici.
Il 7 settembre 1943 viene deportata, insieme ai suoi famigliari, ed il 30 novembre dello stesso anno, secondo un rapporto della Croce Rossa, muore nel campo di sterminio di Auschwitz.
Nel Diario, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la guerra non ha un ruolo dominante, anzi è dominata dal mondo interiore di Etty, dalla sua incontrollabile volontà di vivere, da una irriducibile forza intima.
Il Diario ci offre soprattutto la testimonianza della lenta ma progressiva maturazione di una profonda sensibilità religiosa, niente affatto convenzionale, e di una spiritualità che non è pura contemplazione solitaria, ma impegno personale nel mondo dell’azione.
Non per nulla il Diario si conclude con queste parole: “Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite”.
Carlo Amanti
Etty Hillesum, Diario. 1941—1943, Adelphi, 2012.
IL GRINZONE n.44