La ballata di Iza


 

Magda Szabò, nata nel 1912 e scomparsa nel 2007, è una tra le più importanti scrittrici ungheresi del secolo scorso.

Della sua vasta opera (romanzi, drammi, poesie), Einaudi ha pubblicato oltre a "LA BALLATA DI IZA", anche il romanzo "La porta", il lavoro più conosciuto all'estero.

Iza (Izabel Szocs), figlia di Vince ed Etelka, è un personaggio molto complesso: dottoressa iperattiva ed assai stimata dai pazienti, separata per iniziativa del marito Antal e coinvolta in una nuova relazione con Domokos, incapace di instaurare rapporti sereni e confidenziali soprattutto con la madre.

Quest'ultima non è quasi mai citata con il suo nome di battesimo, bensì come "La vecchia", termine a metà strada tra la connotazione anagrafica e l'accezione indubbiamente negativa.

Il romanzo è quasi senza trama e si sviluppa tra due morti, quella di Vince all'inizio del racconto e quella di Etelka a conclusione.

"La vecchia", alla scomparsa del marito, accetta di trasferirsi a Budapest, lasciando il paese di origine, dove ha trascorso tutta la sua vita.

Nella grande città, Etelka vive un'esperienza di totale solitudine e di estraneamento e si rinchiude in se stessa, fino quasi a pietrificarsi ed a spegnersi; decide allora di ritornare al paese di origine, per assistere alla posa di un monumento funebre sulla tomba del marito, e qui tragicamente muore (o si suicida?).

Romanzo dell'incomunicabilità, dell'impossibilità di costruire rapporti significativi, con la storia e la società ungherese grigia e spenta sullo sfondo.

La scrittura è lieve e piana, ma precisa ed implacabile nella introspezione psicologica dei personaggi.

 

                                                                                              Carlo Amanti



Magda Szabò, La ballata di Iza, Super ET Einaudi, 2008.

IL GRINZONE n.35