Storia di un gatto e di un topo che diventò suo amico
Luis Sepùlveda, nato nel 1949 e residente nelle Asturie spagnole, ha ottenuto nel passato un successo mondiale con il libro “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
Lo scorso anno ha replicato il boom di vendite con un volumetto di una settantina di pagine, intitolato “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” e pubblicato ancora da Guanda. Il titolo originale di questa deliziosa favola moderna è “Historia de Mix, de Max y de Mex”.
Mix è senza dubbio il personaggio principale: un gatto “con una bella pelliccia nera sulla schiena e bianca sul petto”, con grandi occhi gialli e dal profilo greco.
Max è un “umano”, innamorato, come l’autore, dei gatti; cresce e diventa adulto insieme con Mix in una anonima Monaco di Baviera.
Mex è un minuscolo topo marrone chiaro, che vive sullo scaffale più alto della libreria di Max, dietro il grosso volume di Jules Verne “Ventimila leghe sotto i mari”.
Si sviluppa una storia semplice, ma delicata, tenera ed affettuosa, basata su un rapporto tra diversi, che si dipana in dieci brevi capitoli, ognuno dei quali declina un comandamento dell’amicizia, così da comporre una specie di decalogo del più nobile fra i sentimenti.
Il libretto di Sepùlveda è dedicato ai nipotini e alle nipotine: Carmela, Daniel, Gabriel, Aurora e Valentina.
Spero che tanti genitori e nonni possano condividere il piacere della lettura con i propri figli e nipoti, come chi scrive farà con Giada.
Carlo Amanti
Luis Sepùlveda, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, Guanda, 2012.
IL GRINZONE n.42